image_pdfimage_print

di Marco Valenti

Un filo di vento ghiaccio sveglia il mio volto,
i pensieri cominciano ad orientarsi, a cercare lentamente il loro posto,
le palpebre si aprono, prima una e poi l’altra, in cerca dei pensieri,

ancora…

lo sguardo ridisegna i colori della cella, i profili, gli odori,
l’udito percepisce i rumori conosciuti, collocandoli nel tempo…
dal corridoio sempre le stesse parole, che si ripetono.
e l’orologio è partito, un altro giorno, o un giorno in meno.

Nella sezione la mattina circola una cortesia perfetta, per tutti,
parodia della vita vera, di quella che esiste fuori.
la sera, l’aria è calda, affaticata da una giornata ancora inutile.
Anche nel gelo del vento che pulisce, o cerca…

la notte a volte urla, minacce, stanchezza e rabbia accumulata che
vuole uscire da dentro, per nulla…

passano i giorni, il conto è al contrario, si conta il tempo.
le giornate volano, si dice, facendo una cosa al giorno,
tutto molto lentamente, perché il tempo scorre sempre allo stesso
modo…

le menti, in questo scorrere lento, piano piano perdono energia,
si arrendono al nulla, si appiattiscono irreversibilmente
a guardare il tempo passare, senza viverlo,
forse perché era stato vissuto male prima, forse…

nella sopravvivenza di questa bolla arriva un sorriso, un gesto,
che vuole farti sentire vero, parte del mondo che scorre,
guardi negli occhi quelle persone, capisci che ci provano, che cercano
di tenerti a galla e allora davvero sorridi, per un attimo…

ne approfitto, rifletto, su me stesso, su ciò che di buono e di meno
buono ho fatto, su ciò che devo migliorare, correggere,
forse, quella porta si aprirà anche per me…

e torno a contare i secondi, le ore, i giorni, gli anni che devono
arrivare.
le stagioni che passeranno, i colori che cambieranno, gli odori che si spanderanno nell’aria, e la musica che suonerà nella testa

sono qua, attendo…

ancora